L'edizione del 2018
Folkest
Gruppi di grande qualità, appuntamenti di
grande spessore musicale e artistico, pubblico eccezionale.
Si può sintetizzare così la ventiseiesima
edizione di Folkest a Capodistria che come sempre da un quarto di secolo a
questa parte viene organizzata dall'AIAS di Capodistria e finanziata dalla
locale Comunità Autogestita della Nazionalità Italiana, dal Comune città di
Capodistria e dal Ministero della cultura della Repubblica di Slovenia.
Andando per ordine Folkest Capodistria 2018
ha visto l’esibizione, martedì 17 luglio 2018, all’estivo di Palazzo
Gravisi-Buttorai di un gruppo denominato Progetto Arsenale, produzione speciale
dedicata alle musiche del Mediterraneo veneziano. Sul palco il gruppo
Calicanto, Claudia Ferronato - voce, percussioni, Francesco Ganassin -
clarinetto, ocarine, Roberto Tombesi - voce, organetto, mandola, Alessandro
Tombesi - arpa, oboe, ocarine, voce, Giancarlo Tombesi – contrabbasso,
Alessandro Arcolin - batteria, voce, con alcuni apprezzati musicisti istriani
quali Dario Marušič - voce, violino, vela sopela, Marino Kranjac - voce,
violino, mala sopela, mih e Alenka Kranjac - voce, percussioni.
Il progetto inaugura un nuovo percorso di
ricerca di Calicanto che, dopo il fortunato CD Labirintomare (Itinerario
d'acqua tra Venezia, Istria, Dalmazia e dintorni), chiama a raccolta storici e
nuovi collaboratori per approfondire le suggestioni e i sincretismi linguistici,
musicali e coreutici sviluppatisi sulle rotte della Serenissima.
Il 20 luglio, questa volta in Piazza
Carpaccio, è letteralmente piombato con la sua vitalità e soprattutto il suo
carisma, un mostro sacro del rock, Shel Shapiro, artista anglo-italiano che ha
scritto la colonna sonora di intere generazioni. La sua entrata in scena è
stata a dir poco spettacolare mandando in visibilio la piazza.
Nato da una famiglia ebraica di origini
russe, Norman David Shapiro, così è infatti iscritto all’anagrafe, nel 1963
debutta in Italia col suo gruppo, gli Shel Carson Combo. Il gruppo cambia nome
in The Rokes e accompagna Rita Pavone nel suo spettacolo Gian Burrasca. Negli
anni '60 The Rokes raggiungono il successo in Italia, vendendo più di 5 milioni
di dischi e contendendo all'Equipe 84 e ai Camaleonti il titolo di principale
band del beat italiano.
Nel 1970 i The Rokes si sciolgono.Shapiro
intraprende la carriera di cantante solista: incide Mi chiamo David Shel
Shapiro, un album di cui è anche autore, facendosi notare da pubblico e critica
per la sua vena creativa. Nel 1972 incide Affittasi, album maturo in cui
Shapiro interpreta in inglese alcune pagine memorabili della sua discografia
divenendo una delle firme più autorevoli del panorama musicale italiano.
Nello stesso periodo si afferma, oltre che
come autore, anche come arrangiatore e produttore per molti interpreti della
canzone italiana. Fra i brani composti da lui: Era per Wess e Dori Ghezzi, Non
ti bastavo più per Patty Pravo, Quante volte per Mia Martini, Stupidi per
Ornella Vanoni, Giorni ed ...e poi per Mina, Help me per i Dik Dik. Nel 1977
fonda, insieme ad Alessandro Colombini e Silvio Crippa, la casa discografica
Spaghetti Records, con cui scopre e lancia artisti come i Decibel, Marco
Ferradini, Gerardo Carmine Gargiulo e altri.
Nel 1982 scrive con Mia Martini il brano
Quante volte e produce il suo disco di successo, Quante volte... ho contato le
stelle. Come produttore lavora, tra gli altri, per Mia Martini, Gianni Morandi,
Rino Gaetano, i Decibel e il primo Enrico Ruggeri, Ombretta Colli, Luca
Barbarossa, David Riondino.
Nel 2000, con la complicità di Cochi e
Renato, torna a una passione giovanile: la recitazione. Partecipa a spettacoli
teatrali e televisivi e recita in diversi film. L’ultimo sta per uscire nelle
sale.
Shel Shapiro è impegnato anche nel sociale ed
è sostenitore di diverse associazioni senza scopo di lucro.