L'edizione del 2022 - AIAS Capodistria-Koper

ASSOCIAZIONE ITALIANA ARTE E SPETTACOLO - CAPODISTRIA
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L'edizione del 2022

Folkest
E sono 30. Trenta le edizioni di Fokest a Capodistria. Un genetliaco invidiabile per una località come la nostra e una piccola comunità nazionale, quella italiana. Tre decenni di concerti e alcune manifestazioni collaterali che hanno dato lustro all'attività complessiva della nostra comunità. Tutto ciò, naturalmente, con l'indispensabile sostegno della CAN comunale, del Comune Citta di Capodistria e del Ministero sloveno della cultura. Senza il loro appoggio, specie dal lato finanziario, tutto ciò non sarebbe stato possibile. Per comprendere appieno la portata delle manifestazioni organizzate basta sfogliare i volumi dedicati alle prime due decadi: nomi prestigiosi della scena musica italiana, slovena e internazionale. Angelo Branduardi, Nada, Roberto Vecchioni, Ron, Premiata Forneria Marconi, Nomadi New Trolls, Vlado Kreslin, Avtomobili, Goran Bregović, Joan Baez, Joe Cocker e Inti Illimani hanno calcato il palco di Folkest di Capodistria. Tantissimi sono stati gli artisti più o meno noti che hanno portato tra noi il sapore del loro mondo e delle loro esperienze di vita e musicali, i suoni e i colori dei loro usi e costumi, dai vari continenti: Asia, Africa, America e Oceania. E tutta l'Europa ha reso omaggio alla città assieme ai migliori artisti locali. Una tradizione che negli ultimi anni non si è riusciti a conservare intatta per la sempre più ridotta quantità dei finanziamenti e per gli eventi di portata internazionale che investono il mondo di oggi (Covid, Ucraina, crisi del grano…).
Gli organizzatori dell'AIAS sono comunque riusciti a mettere insieme un cartellone di tre serate interessanti, certi che incontreranno il favore del pubblico. I concerti si terranno presso l’ex antico magazzino del sale, oggi chiamato Taverna, tutti alle ore 21.00.
Giovedì, 21 luglio, si è esibito un gruppo sloveno di Novo Mesto, noto per le sue interpretazioni delle poesie di Iztok Mlakar (cantautore, attore e drammaturgo di Nova Gorica - la sua poesia è molto vicina alla gente comune, parla d’amore, di eventi popolari, di cibo, vino, politica; affronta anche temi come la lotta per i diritti dei lavoratori e la dura vita dei contadini in rivolta). La band è capitanata da Aleš Plut, straordinario interprete, imitatore e voce originale. Le poesie sono accompagnate da un tappeto sonoro di chitarra, fisarmonica e contrabbasso. Lo spettacolo è in parte recitativo e in arte canoro, in stile chanson. Nel presentare i vari brani cercano di creare la medesima atmosfera ideata dall’autore; una rispettosa attenzione per creare la chimica giusta tra pubblico ed esecutori, per comprendere meglio il messaggio delle poesie, immersi in un’atmosfera piacevole e vivere un’esperienza indimenticabile. È una musica che non cerca ascoltatori in quantità, ma trova espressione in ambienti di qualità. In questo modo raggiunge ogni singolo spettatore, e così è stato anche a Capodistria, dove un pubblico numeroso ed attento ha accolto con scroscianti applausi, anche a scena aperta, uno spettacolo per certi versi unico ed irripetibile.
Il giorno dopo, venerdì, 22 luglio, l’incontro intitolato “Emosioni istriane” ha visto l’esibizione di Piero Pocecco, noto personaggio della scena musicale locale. Nell’occasione ha presentato il suo primo album in dialetto istro-veneto “Te penso”, una raccolta di composizioni proprie inedite e di altri autori istriani, alcune presentate al Festival  “Dimela cantando”.  
Piero Pocecco ha trascorso l’infanzia a Pirano, in Istria, per emigrare, ancora adolescente, in Italia, a Busto Arsizio vicino a Milano, dove coltiva conoscenza e cultura musicale formando la sua prima rock band “I Semplici”. Nel 1975 si stabilisce a Trieste dove elabora esperienze musicali con vari gruppi rock della zona, come gli “Andromeda” in Friuli, “Spomin” e “Faraoni” nell’allora Jugoslavia. Con quest’ultimi, come bassista e voce, collabora per più di 30 anni con tournée per Europa e Stati Uniti oltre a tanta buona produzione discografica. Nel 2010 decide di proseguire la carriera da solista e dopo 2 anni di lavoro in studio esce il suo primo CD di musica d’autore “Nel nome dell’amore”. L’album comprende 10 canzoni che spiegano il percorso musicale e sentimentale della sua vita. Le composizioni sono un inno all’amore, anche a chi lo perde, lo cerca e lo trova, in un passato che non passa mai. L’amore impossibile che inseguiamo per tutta la vita sui sentieri e i viali di un’esistenza triste che non stupisce più. Attualmente con la sua “PIERO’s band” promuove la propria musica e collabora con i Faraoni e i Calegaria.
Nella terza serata, sabato, 23 luglio, abbiamo assistito al concerto di Roy Paci & Aretuska.
Un personaggio interessante, con la Sicilia nel cuore, uno dei più grandi trombettisti italiani. Nell’ambito del suo “Remix Summer Tour 2022”, sarà a Capodistria per la seconda volta, la prima, infatti fu nel 1997 assieme ai Mau Mau. Trombettista, cantante, compositore e produttore discografico, Rosario Paci (questo il suo vero nome), è nato ad Augusta, in provincia di Siracusa.  Comincia a suonare il pianoforte fin da piccolo e approda alla tromba all'età di 10 anni, quando si unisce alla banda del suo paese. A 13 anni comincia a suonare con alcuni gruppi di jazz tradizionale siciliano, iniziando a esibirsi in giro per l'Italia. Nel 1990 si trasferisce in Sud America dove suona con la Big Band degli Stato Argentina, con gruppi di cumbia dell'Uruguay e música popular brasileira. Fa poi tappa in Uruguay e Senegal, dove suona musica makossa.
Rientrato in Italia, fa il suo ingresso nella scena pop alternativa suonando per qualche anno con la formazione ska dei Persiana Jones. Fonda altri gruppi e incontra uno dei gruppi italiani più importanti dell'epoca, i Mau Mau. Nel 1998, con i membri della band romana Gronge, Paci costituisce il suo primo gruppo jazzcore, gli Zu. Il quartetto pubblica due dischi e va in tour in tutta l'Europa. Sempre nello stesso anno Paci fonda la Roy Paci & Aretuska, progetto in cui il trombettista si circonda di giovani talenti siciliani. Nel corso della sua carriera, Paci ha collaborato con artisti italiani come Vinicio Capossela, Mau Mau, Negrita, Piero Pelù, Samuele Bersani, Luca Barbarossa, Teresa De Sio, Giorgio Conte, Nicola Arigliano, 99 Posse, Subsonica, Marlene Kuntz e Daniele Silvestri, e stranieri quali Gogol Bordello, Macaco, Manu Chao, Mike Patton, Eric Mingus, New York Ska Jazz Ensemble, Zap Mama e Trilok Gurtu. Abbiamo assistito ad una movimentata serata etno-siciliana mista a raegge, ska e jazz che ha fatto ballare i più in una tropicale serata estiva.
 
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